Anni che ce la menano con storie insulse sull’Area 51, rettiliani, strane forme viventi provenienti da Zeta Reticuli ecc ecc, e poi vai a scoprire che esiste un avamposto vulcaniano in una zona non bene identificata del triestino…
Beta Psi, col suo fedele mononeurone Half, si propone e si propina come primo esempio di musicista vulcaniana in territorio… terrestre.
Il munifico bzur non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di una collaborazione insana ma salvifica, dando sfogo alle sue inclnazioni un po’ synthpop, un po’ synthwave, un po’ quel che gli gira, producendo questa versione ballereccia di “Pretty Sick”, che pare essere la giusta colonna sonora per questo periodo un po’ stregato…
Ascoltatene e amatene su Spotify, iTunes, Deezer e quel che vi gira!
Dodgelings credo sia uno dei giochi più demenziali che abbia mai visto – due rape che cercano di farsi fuori a vicenda, in 5 round – e costituisce per me grande motivo di orgoglio aver collaborato anche se marginalmente alla sua creazione.
Ciò, invece, costituirà per voi meravigliosi lettori un ulteriore motivo per stare alla larga da questo sito e dal sottoscritto, ma questo è un rischio calcolato.
Pur limitandomi a due interventi di lieve entità (un loop sgangherato con qualche “lick” lievemente jazzato, e il sound design degli spari), debbo dire che il breve periodo di preparazione di questo giochino è stato per me molto divertente, e mi auguro che esperienze edificanti di questo tipo si ripetano ancora, saecula saeculorum.
Come cavare sangue da una rapa
La meccanica del gioco è molto elementare, e si basa su pochi semplici concetti:
due giocatori
due livelli di difficoltà (normal: proiettili lenti, sniper: proiettili veloci)
logica di controllo “one tap”: con un unico tocco la nostra rapa cambia direzione e lancia un proiettile letale verso la rapa avversaria, pilotata dal secondo giocatore
se schivi, vivi
occorrono 5 punti per decretare la vittoria finale
Non mi dilungo oltre, e vi lascio fra le due abnormi radici ideate e programmate dall’ineffabile Rocco Salvetti e disegnate magistralmente dall’altero Ben Ho.
Entrambi, dall’alto della loro immensa saggezza, vi salutano tanto facendo ciaociao con le manone sante.
Mu è il videoreading che inaugura la mia collaborazione con Gionatan Squillace, fiero e deciso writer, foodie e mental trotter.
Confesso di non sapere bene di che si tratti, ma tutto ciò sembra avere a che fare con la scrittura creativa, i pasti luculliani e arditissimi vaneggi mentali.
Com’è, come non è, spesso accade di trovarsi per caso nei meandri tentacolari dei social, in questo caso il tanto bistrattato Twitter, che a mio modo di vedere si dimostra essere invece una miniera quasi infinita di preziosi contatti.
Ed è così che, scambiando due parole in vari dialetti, si è giunti a questo lavoro: un bel videoreading di qualche minuto, con testo, voce narrante e filmati di Gionatan (credo di non aver dimenticato nulla), montaggio e musiche del sottoscritto, in cui si esplora il mondo minuscolo e infinito di Mu.
Se tanto mi dà tanto questo potrebbe essere l’inizio di nuove e mirabolanti avventure: le nostre gesta verranno cantate dai bardi e dai bastardi, e tramandate per anni ed eoni a venire.
L’importante è crederci fermamente.
Magari se metto il link youtube la cosa riesce anche meglio:
Per concludere: Una Corda
Ah, un’ultima cosa: i suonini che sentite sono del pianoforte della Native Instruments “Una Corda” – si tratta di uno strumento architettato da quel diavolo di Nils Frahm… un oggettino interessante, che mi sta dando qualche soddisfazione.
Belle cose come sempre: amatene e con… vabbè, mi trattengo per questa volta.